Review | By Ettore Garzia / Percorsi Musicali
Mahler (in/a) Cage | Casetta di ComposizioneSergio Armaroli & Alessandro Camnasio
Mahler (in/a) Cage: panorami sonori fisiognomici
Sull’idea del soundscape si può certamente effettuare un’analisi temporale retroattiva per accogliere corrispondenze con il pensiero di un compositore: l’idea del vagare o passeggiare su un territorio per trovare suoni naturali da filtrare nella composizione fu una fonte d’ispirazione per molti dei compositori romantici del periodo ottocentesco. Lo fu per Schumann in Waldszenen così come lo fu indiscutibilmente per i compositori del Nord Europa che l’applicarono con soavità differenziate nella musica (da Grieg a Sibelius); un compositore come Mahler, per esempio, dimostrò di avere un amore fortissimo per alcune zone alpine frequentate fuori da Vienna, che servirono come zone-cuscinetto dell’anima: Mahler incrementò i suoi soggiorni soprattutto negli ultimi anni della sua vita, quando in essa si stavano concentrando parecchie disgrazie (la perdita della figlia, la remissione del lavoro a Vienna e soprattutto un cuore irrimediabilmente malato); il soggiorno prescelto da Mahler fu quello incantevole di Dobbiaco e gli studiosi dell’austro-boemo hanno da tempo sottolineato l’importanza di una delle sue ultime opere, la Das Lied von der Erde (The Song of the Earth) per due voci contralto e tenore più orchestra, riconoscendone un particolare valore finale, un senso di devozione alla natura con riguardo del testo poetico, posto come una riorganizzazione di poesie cinesi tradotte in tedesco. []